Tecniche e Pratiche

 

Ad integrazione del colloquio psicologico vengono utilizzate tecniche e pratiche inerenti la Danza Movimento Terapia ad orientamento psicodinamico, il Movimento Autentico, le Arti Espressive (disegno spontaneo, giochi di ruolo, drammatizzazione ecc.) nell’ottica dell’approccio olistico di Anna Halprin che utilizza la danza e il processo creativo come arte di guarigione di sé, il Dialogo delle Voci ideato dagli psicologi Stone e lo sviluppo della consapevolezza.

La Danza Movimento Terapia

 

La Danza Movimento Terapia, ha origine negli Stati Uniti negli anni Quaranta ad opera di Marion Chace, danzatrice che portò per prima la danza all’interno degli ospedali psichiatrici osservando il suo alto valore terapeutico. La Danzaterapia è approdata in Italia intorno agli anni Settanta ed è un approccio orientato a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psicosociale e la qualità di vita della persona. La specificità di questa modalità si riferisce al linguaggio del movimento corporeo,  della danza e al processo creativo quali principali strumenti di valutazione e di intervento .

 

Il Movimento Autentico

Negli anni Cinquanta sulla costa ovest della California Mary Whitehouse, di formazione psicoanalitica junghiana, sviluppa tecniche di immaginazione attiva attraverso la pratica del “Movimento Autentico”, un movimento cioè che viene dal profondo di ciascuno di noi. Grazie all’attività spontanea dell’improvvisazione che nasce dall’ascolto di sé si può accedere a strati sottostanti la nostra personalità ordinaria.

La pratica del Movimento Autentico, utile per sviluppare consapevolezza personale e creatività, richiede la chiusura degli occhi per consentire l’ascolto dei movimenti interiori. E’ un lavoro di grande profondità che può facilitare una nuova visuale dovuta ad uno stato di coscienza più “alto”.

La forma base del Movimento Autentico consiste nella relazione fra due persone, il “mover”, chi si muove, e il testimone/terapeuta. Il vedere e l’essere visti, così come la possibilità di condivisione dell’esperienza esperita, hanno un grande valore terapeutico favorendo l’apertura a nuovi spazi psichici.

Il cuore di questa forma di auto-indagine è il riconoscimento dei giudizi e dei condizionamenti che ostacolano un’autentica percezione di sé, dell’altro e dell’ambiente nel momento presente. Il Movimento Autentico favorisce un’evoluzione del proprio essere psicofisico.

 

La arti espressive nell’approccio Arte/Vita di Anna Halprin

Le arti espressive del disegno spontaneo, del movimento e della drammatizzazione utilizzate nell’approccio “Arte/Vita” ideato da Anna Halprin offrono modalità fondamentalmente non verbali per esprimersi e comunicare. Questo metodo stimola il processo creativo e lo sviluppo delle potenzialità di ciascun individuo favorendo connessioni fra segno grafico- pittorico, sensazioni corporee, movimenti e pensieri.

Il Dialogo delle Voci

Il Dialogo delle Voci  è un metodo terapeutico ideato intorno agli anni Settanta dai coniugi Hale e Sidra Stone, entrambi psicologi e psicoterapeuti. La cornice teorica di questo metodo è chiamata Dinamica dei Sé. In quest’ottica l’io non è una realtà monolitica, ma è costituito da una moltitudine di aspetti, o sé interiori. Ognuno di questi ha il suo modo di muoversi, atteggiarsi, comportarsi e percepire le situazioni, influenzando il corpo-mente dell’individuo.

Il Dialogo delle Voci si basa sul dialogo con questi diversi aspetti , che potremmo anche vedere come personaggi del nostro teatro interiore. La finalità è che il nostro io diventi consapevole della loro presenza e caratteristiche in modo da relazionarsi saggiamente a loro invece che esserne schiavo. L’ego consapevole ha infatti libertà di scelta , essendo stabile e dinamico allo stesso tempo.

Le pratiche di sviluppo della consapevolezza

Le pratiche di sviluppo della consapevolezza fanno riferimento a vari approcci meditativi (Vipassana, zen, meditazioni dinamiche di Osho ecc.) e sono qui utilizzate a supporto della presenza senza giudizio dell’individuo al proprio corpo-mente al fine di una migliore gestione del proprio mondo interiore e delle relazioni con l’altro e con l’ambiente. L’ essere semplicemente testimoni alle esperienze prima di “affrontarle” apre la porta ad uno stato di chiara visione e di profonda pace interiore.

Pratiche di consapevolezza per la riduzione di stress e ansia

Esistono vari approcci alla meditazione, che nasce in Oriente come pratica “spirituale” per comprendere la nostra vera identità e la realtà al di là delle nostre credenze. Grazie a questa comprensione è possibile vivere in uno stato di pace nonostante le turbolenze fuori e dentro di noi. Nell’ambito dello sviluppo del benessere psicofisico, negli ultimi decenni si è sviluppata la “Mindfulness”, una metodologia che attinge dalla meditazione e che è però mirata alla riduzione di stress e ansia e ad una migliore gestione dei propri pensieri ed emozioni.

Nell’ambito del sostegno psicologico integro pratiche che rientrano nella “Mindfulness” e anche dalla tradizione zen e dell’ Advaita Vedanta, quest’ultima incentrata su una visione non duale della realtà.

L’utilizzo di alcune pratiche di meditazione è d’aiuto per coltivare la consapevolezza dell’essere nel fare e una “centratura” che è indipendente da avvenimenti interni o esterni a noi. Grazie a questo approccio riusciamo ad essere consapevoli dei nostri pensieri ed emozioni, a non esserne in balìa senza tuttavia reprimerli. In questo modo diventiamo liberi di scegliere di non seguirli grazie al frutto dell’osservazione neutrale che ci offre la pratica meditativa, se valutiamo che essi sono inutili o nocivi meccanismi automatici radicati nei condizionamenti ereditati dal passato.