IL CORPO COME CENTRO

RIPORTARE IL CORPO AL CENTRO DEL NOSTRO PERCORSO VERSO LA SALUTE GLOBALE

Viviamo in una cultura e società, quella occidentale, che privilegia il pensare rispetto al sentire, il fare rispetto all’essere, la “testa” rispetto al corpo. Questa società usa il corpo come una macchina, lo sfrutta,ne fa un suo schiavo.Una grande importanza è data all’intelligenza mentale e al linguaggio verbale, mentre l’intelligenza del corpo e il linguaggio non verbale sono largamente inascoltati e incompresi. Eppure sappiamo che circa il 70% della nostra comunicazione avviene a livello non verbale!

Viviamo in una società che da millenni ha diviso il corpo dalla mente e ciascuno di noi incarna questa frammentazione.

E’ chiaro che siamo in presenza di un grande disequilibrio e che il risultato di questa situazione sia un organismo estremamente sotto stress, che va verso l’esaurimento delle sue risorse ed energie, che si ammala!

Per ritrovare armonia dobbiamo dare dignità al corpo,dobbiamo tornare a sentire innanzitutto il nostro corpo fisico, a sentire di abitare il nostro corpo, ad avere coscienza del nostro corpo, a radicarci nel nostro corpo.

L’inizio del processo di riunificazione dei vari aspetti del nostro essere,fisico, emotivo, mentale e spirituale, ha inizio a cominciare dall’ascolto delle nostre sensazioni ed energie corporee, delle loro qualità specifiche. Sentire le nostre sensazioni è sentire le nostre emozioni,e così possiamo finalmente iniziare a pensare con tutto il corpo e non solo con la testa!

Quotidianamente reprimiamo il nostro corpo e la sua immane vitalità, le sue necessità di esprimersi a livello fisico, emotivo e spirituale. Fin dall’infanzia il nostro corpo è stato plasmato dall’esterno, dai condizionamenti che ci sono stati imposti dalla nostra famiglia e società. Il processo di guarigione dell’essere passa dunque innanzitutto attraverso un lavoro sul decondizionamento da queste influenze esterne, di “purificazione”  da tutto ciò che ci siamo assunti come nostro, ma che in realtà non ci appartiene perché non lo abbiamo scelto noi.Per la nostra salute e per quella della nostra comunità dobbiamo fare una grossa opera di discernimento fra ciò che sentiamo come nostro e ciò che ci è stato appiccicato addosso, che dobbiamo staccare da noi . Dobbiamo recuperare libertà e naturalezza, abbandonare l’influenza dei giudizi sociali e seguire la nostra autenticità.Allo stesso tempo è sano imparare a discernere una sensazione da un’emozione e da un pensiero, o da un’immagine.

Recentemente gli scienziati che operano nel campo delle neuroscienze hanno identificato i collegamenti fra cervello-sistema nervoso e sistema endocrino e immunitario, che rappresentano i canali di collegamento fra mente e corpo.Sono state identificate nello specifico le molecole mediatrici di questo rapporto, molecole che la neurofisiologa americana Candace Pert chiama “le molecole delle emozioni”.La Pert mette in evidenza come ormoni ed emozioni siano strettamente collegati.Per la Pert la mente, così come noi la sperimentiamo, è immateriale eppure ha un substrato fisico, che si identifica tanto con il corpo quanto con il cervello.

Accanto al grosso lavoro sui decondizionamenti, è importante sviluppare coscienza di sé, della propria essenza, processo fortemente facilitatati attraverso le pratiche meditative. Per l’uomo moderno che vive nell’Occidente sono state ideate diverse tecniche in proposito che partono dal movimento corporeo per stimolare lo scorrere delle energie e , a volte, la catarsi, per poi arrivare allo stato di meditazione vero e proprio in cui si lasciano andare i pensieri e si pratica la presenza nel qui ed ora.

Io mi occupo da molti anni di danza-movimento terapia,una particolare modalità che favorisce l’ascolto del corpo e del movimento quale modalità espressiva e comunicativa per l’integrazione psicofisica dell’individuo.La danza-movimento terapia è basata sull’assunto che corpo e mente sono in costante e reciproca relazione, a livello fisiologico e psicologico, cioè il moto e l’emozione sono correlati. Quindi al centro di questo approccio c’è il recupero del corpo,di quel 70% di esperienza di sé che qui diventa da inconscia a consapevole e che ci può offrire nuovi e saggi orientamenti per la nostra vita. Ma non c’è solo questo, c’è anche il recupero della sacralità del corpo che danza in comunione con l’interiorità e con il mondo esterno.Nella danza autentica emergono azioni simboliche usate per propositi sacri, di guarigione,spirituali a livello individuale e transpersonale. Il movimento autentico è una modalità che facilita la trasformazione della coscienza.In questo senso l’assunto di base è che coscienza e materia (il corpo fisico) sono in una costante e reciproca relazione, sono insieme.La percezione sensoriale è strettamente collegata ai processi cognitivi e affettivi in una sorta di pensiero cinestesico, il fisico è il substrato del mentale, così come il cervello rettile, la parte più primitiva del nostro cervello, è il substrato della neocorteccia, la parte più evoluta del nostro encefalo.

Nella danza-movimento terapia,dopo una fase di”riscaldamento” iniziale in cui la persona espone le sue problematiche e può essere invitata ad esplorare alcuni movimenti per offrirle un “vocabolario corporeo”, si passa ad una fase di “immersione”in cui si viene accompagnati ad entrare in una modalità più recettiva e profonda, passando così a risvegliare la parte destra del cervello, deputata a modalità non verbali, intuitive e analogiche.