ANORESSIA E MODELLI MOTORI

MODELLI MOTORI DI PAZIENTI CON ANORESSIA NERVOSA

(Da “ Immagine del corpo disturbata nell’anoressia nervosa: interventi di Danza Movimento Terapia”, di Julia Rice, Marylee Hardenbergh e Lynne M. Hornyak – dal libro “ Experiential therapies for eating disorders” , a cura di Lynne  M. Hornyak e Ellen K. Baker-

libera traduzione di Daniela Pancioni)

Abbiamo osservato diversi modelli caratteristici di movimento nel lavoro con pazienti anoressiche.

  1. Le persone con disturbo anoressico spesso mostrano modelli di movimento/posturali rigidamente controllati. I loro busti appaiono indifferenziati, con varie parti operanti come un’unità piuttosto che con movimenti sequenziali. In contrasto il movimento sano include entrambe gli elementi del controllo e della fluidità. Sosteniamo che questi modelli riflettano il tentativo dell’anoressica di mantenere un controllo rigido. Per esempio, un movimento flessibile del busto, come ad esempio un’ondulazione della schiena, potrebbe aumentare il pericolo di produrre sensazioni corporee o emozioni, particolarmente in ambito sessuale nella zona pelvica, cosa che le anoressiche tipicamente temono e/o evitano.
  2. Le anoressiche spesso respirano in modo superficiale. Il respiro poco profondo diminuisce il flusso dell’esperienza sensoria ed emotiva attraverso il corpo (Bartenieff,1980;Bernstein,1972).

Questa tendenza suggerisce anche tentativi di controllo dei sentimenti e delle sensazioni. Per esempio il respiro superficiale può diminuire la consapevolezza corporea dei dolori della fame. Inoltre, trattenere il proprio respiro produce l’effetto collaterale desiderabile di mantenere lo stomaco piatto, dal momento che il respiro tende ad essere trattenuto rigidamente dentro quando il diaframma è contratto. Inoltre questa modalità di respiro può costituire un fattore, per alcuni pazienti, che contribuisce all’uso di una tonalità di voce alta, soffice e ariosa.

Questo tono di voce suggerisce un senso di impotenza, che paradossalmente può essere un modo molto potente di controllare gli altri e le situazioni.

  1. Le anoressiche spesso si curano meticolosamente ed enfatizzano il loro aspetto fisico. Ciò sembra riflettere non solo un conformismo rispetto agli standard culturali generali di attrazione, ma anche una credenza che se “mi presento bene, sono buona”. Questo schema può anche riflettere tematiche legate al controllo, nel senso che un individuo può controllare il proprio aspetto esteriore più che la propria interazione con gli altri.
  2. Il movimento simmetrico è imposto rigidamente, cioè quando un movimento è esperito ad un lato del corpo, l’anoressica lo ripete ugualmente dall’altro lato. I movimenti unilaterali sono rari. Sosteniamo che questi modelli riflettano tendenze perfezionistiche. Essi possono rappresentare i tentativi di queste persone di imporre un ordine a loro stesse, come a compensare con una modalità fisica una mancanza di equilibrio interno.
  3. I movimenti tendono ad essere iniziati dalle parti periferiche del corpo, all’opposto di un inizio dal tronco. Questi movimenti periferici non viaggiano con un flusso naturale. Rimangono come gesti separati dall’intero coinvolgimento del corpo. Perciò sosteniamo che l’inizio periferico rifletta un coinvolgimento distante o un allontanamento dal sé. Questo modello di movimento  suggerisce che le anoressiche possano  mancare del senso di un luogo di controllo dall’interno, dal momento che un senso di controllo corporeo è sperimentato quando si gira o ci si muove con il tronco.
  4. Le anoressiche spesso si coinvolgono in esercizi punitivi o compulsivi, che possono insorgere o anche contribuire ad una insoddisfazione corporea. Questo esercizio rigoroso tende ad isolare le parti del corpo, come le cosce, piuttosto che focalizzare su come il proprio corpo si muove come un intero. Inoltre l’obiettivo di tale esercizio tipicamente è quello di modificare o ridurre la propria taglia, contribuendo a esacerbare la non accettazione del corpo come un intero. Questo modello riflette il tentativo dell’anoressica di acquisire controllo controllando il proprio corpo. Può anche riflettere una mancanza di integrazione di sé, dove il corpo è trattato come un oggetto da essere perfezionato e controllato, piuttosto che come parte dell’intero sé da percepire con piacere e da trattare con rispetto. La tendenza a non considerare questo dolore e a maltrattare il corpo può risultare in una dolore che diventa la norma. La limitata esperienza del piacere corporeo, tipicamente notata nel soggetto anoressico, può risultare dallo sperimentare il corpo come naturalmente doloroso.
  5. Le anoressiche spesso esibiscono braccia da “ragazze pon pon” e si muovono su dimensioni piatte, con movimenti a forma arcuata o a forma radiata. Questi movimenti hanno un flusso tenuto della tensione muscolare, che è un flusso ristretto di energia, e spesso mancano di inflessioni, come una voce piatta e monotona. Questi movimenti direzionali sembrano riflettere un’attitudine orientata ad un obiettivo, in contrasto con il permettere a se stessi di essere coinvolti in un processo di movimento (Dell,1970). Sosteniamo che questo modello rifletta in movimento un’attitudine del tipo “va tutto bene” espressa da molti pazienti anoressici.
  6. Le persone che soffrono di anoressia spesso non sperimentano un senso interiorizzato della forza del proprio peso corporeo. I loro movimenti tendono a mancare di consistenza e solidità, qualità osservate in una persona che abbia un senso del proprio peso attivo o della propria forza. Sosteniamo che questa difficoltà o inabilità sia una caratteristica di individui che hanno una difficoltà ad essere assertivi.
  7. Le anoressiche sembrano possedere un senso molto scarso del proprio spazio personale (chinesfera). Questa tendenza è dimostrata dalla preferenza per movimenti all’interno di un confine ristretto, ampi gesti liberatori non sono comuni. In altre parole, le persone anoressiche non sembrano avere un chiaro senso di possedere uno spazio personale al quale hanno diritto, e che questo spazio possa creare un senso di sicurezza e protezione quando esse sono fuori, nel mondo. Questo modello può indicare uno scarso senso dei propri confini corporei ed una bassa autostima. Bartenieff (1980) suggerisce che lo sviluppo della chinesfera contribuisca ad aumentare l’autostima.

Nel lavoro con le pazienti anoressiche così come con altri individui, il presupposto è che i modelli di movimento che queste persone sviluppano sia inizialmente funzionale per loro. Ad ogni modo questi modelli diventano disfunzionali man mano che altre alternative vengono incluse e i modelli iniziali diventano rigidi.

Così, espandendo il repertorio di movimento del paziente, si può aumentare il suo senso di controllo, così pure come il rispetto di se stesso.

(Da “Danza Movimento Terapia con pazienti bulimiche”, di Arlynne Stark, Simona Aronow e Theresa Mc Geehan- in “Experiential therapies for eating disorders”)

 

MODELLI MOTORI DELLA PAZIENTE BULIMICA

 

  1. Movimento periferico

E’ comune alle pazienti bulimiche usare parti distali e periferiche del corpo per i gesti. Cioè, il movimento raramente fluisce nel tronco o al centro dl corpo. Questo appare riflettere la tendenza delle bulimiche a tenere a distanza i sentimenti e a non essere in contatto con le sensazioni ed i bisogni corporei.

  1. “Posizione di purga”

Le persone bulimiche spesso stanno sedute con il petto che affonda, le spalle curvate in avanti ed il mento che sporge fuori in una postura tipica dei pazienti depressi. Il mento sporgente e le spalle ricurve sono simili alla posizione del mento e della testa quando si vomita. Le autrici hanno denominato questa posizione “la postura della purga/vomito”.

  1. Tronco inattivo

Spesso le pazienti bulimiche non si coinvolgono nel movimento che fluisce attraverso o utilizza l’area del tronco. Così c’è uno scarso adattamento, aggiustamento ed una scarsa possibilità di plasmarsi e rispondere con questa parte dl corpo. Il movimento del tronco spesso appare piatto. Al contrario della paziente anoressica, che è spesso rigida nel tronco, la bulimica può essere molto passiva e sembra fondersi con gli altri o gli oggetti dell’ambiente. Per esempio le persone bulimiche possono ripiegarsi o conformarsi ai contorni di una sedia come se questa fosse un contenitore per loro.

  1. Poco senso dello spazio dell’ambiente

Questa caratteristica può indicare una difficoltà nel raggiungere e interagire effettivamente con l’ambiente.

  1. Velocità esagerata e urgenza del tempo o mancanza dl senso del tempo

Le pazienti bulimiche spesso si fermano e si muovono a scatti, piuttosto che effettuare transizioni più graduali. Questo atteggiamento sembra essere associato con l’impulsività.

  1. Affetto superficiale

Le persone bulimiche spesso presentano un sorriso falso o sono spesso molto animate : Coloro che tendono ad utilizzare molto movimento corporeo possono proiettare ciò che appare essere un’immagine di sé falsa o recitata per gli altri.

  1. Perdita delle connessioni integrate dl corpo

Una connessione integrata fra la parte superiore ed inferiore del corpo viene a mancare. Spesso il movimento che avviene nella parte superiore del corpo non fluisce liberamente attraverso e nella parte inferiore; similmente il movimento che inizia nella parte inferiore appare disconnesso dalla parte superiore (per es., come una marionetta).

  1. Modalità attivo/passiva

La paziente bulimica spesso opera o in una modalità molto attiva o molto passiva. Andare da un estremo all’altro sembra essere la norma, piuttosto che bilanciare e modulare fra i due estremi.

La maggior parte delle pazienti bulimiche non sono in contatto con le sensazioni del corpo ed i sentimenti. Il movimento osservato in questi individui comunica l’impressione che essi tentino di tramortire il loro corpo o di essere attive per prevenire la consapevolezza dei loro sentimenti più profondi. In alcuni casi, queste persone sono state fisicamente o sessualmente abusate. Aldilà della loro storia personale, alla maggior parte delle bulimiche non piace il proprio corpo ed hanno un’immagine ed un concetto di sé molto poveri.

La Danza Movimento Terapia promuove e sostiene la consapevolezza delle sensazioni del corpo e dei sentimenti. Le pazienti bulimiche possono diventare consapevoli di come esse abusino il proprio corpo ( vomitando) per tenere lontani sentimenti e sensazioni spiacevoli. La DMT offrirà l’uso del movimento col proposito di modificare o cambiare le caratteristiche di movimento disfunzionali sopra menzionate. Attraverso interventi di movimento può essere favorita una nuova modalità di apprendimento e possono emergere i sentimenti.